2 – Credo in Gesù Cristo

La fede va sempre trasmessa in dialetto”. Lo afferma Papa Francesco nella seconda puntata del programma ‘Io credo’. Terzo appuntamento su Tv2000 di Papa Francesco che conclude la trilogia sulla preghiera con il Credo. Il programma è condotto da don Marco Pozza, per la regia di Andrea Salvadore.
Ospite della seconda puntata l’attrice Martina Colombari che dialoga sul Credo con don Marco. All’interno della puntata anche la storia di Sandro Pozza, fratello di don Marco, nella comunità di Calvene in provincia di Vicenza.

La fede, sottolinea Papa Francesco nell’intervista a Tv2000, “va trasmessa in dialetto familiare”, come la “mamma dei Maccabei: per tre volte, dice il testo biblico, che ai sette figli martiri parlava in dialetto. Cioè, la fede va trasmessa in quel linguaggio che è proprio della famiglia, che è proprio della gente che ti si avvicina con amore, un linguaggio differente da un linguaggio intellettuale”.
Quando vedo cristiani troppo puliti – aggiunge il Papa – che hanno tutte le verità, l’ ortodossia, la dottrina vera, e sono incapaci di sporcarsi le mani per aiutare qualcuno a sollevarsi, non sanno sporcarsi le mani; quando vedo questi cristiani io dico: ‘Ma voi, non siete cristiani; siete teisti con acqua benedetta cristiana, ma ancora non siete arrivati al cristianesimo’. Se Dio si è sporcato le mani ed è disceso al nostro infero, ai nostri inferni, è disceso…noi dobbiamo seguire le sue tracce”.
(Se qualcuno dice ndr) ‘No, io non riesco, fino a qui …’, va bene – conclude il Papa nella seconda puntata del programma di Tv2000 – ma non sei arrivato a essere cristiano, sei un cristiano a metà, un cristiano superficiale, neppure un cristiano: un uomo che crede in Dio, che ha delle idee chiare sulla redenzione, anche crede in satana, sa che satana esiste, ma si ferma alla porta degli inferi, fa dei calcoli.

Martina Colombari

Ho imparato ad accettare  quello che arriva e fare i conti di giorno in giorno, così, anche un po’, come ti posso dire, senza farmi anche un po’ troppe domande. Perché ho visto che poi mi complicavo la vita e basta. E quindi accetto, che non significa sopporto, ma cerco di reagire, di fare, non mi lamento troppo e vado, pedalo”.

– Comunità – Sandro Pozza

Storia di Sandro Pozza (fratello di don Marco) nella comunità di Calvene (provincia di Vicenza) dove sono cresciuti